Oh Tannenbaun, abete di Natale!

Era facile da intuire quale sarebbe stato l’albero di dicembre, l’ultimo di cui parleremo in questo anno: l’abete, l’albero di Natale!

Che sia bianco, rosso… ne esistono 48 specie, tutte appartenenti alla famiglia delle Pinaceace.

Quindi oggi per leggere qualche parola su questa conifera, ci mettiamo sul divano, con una bella cioccolata calda e plaid, pronti per le feste di Natale!

La tradizione dell’albero di Natale è antica, le versioni sono diverse ma tutte concordano sul fatto che l’abete che lo rappresenta venga considerato da sempre il simbolo della rinascita e della vita eterna.

 Giusto per fare un’immersione nella tradizione natalizia:


Si dice che l’idea di addobbare un abete come lo facciamo noi oggi provenga da un episodio datato 1611 in Germania: la duchessa di Brieg, addobbando il suo castello per le feste natalizie, si accorse che mancava ancora “qualcosa” per completare l’opera ed ebbe l’idea di far portare all’interno delle stanze un abete del suo giardino e appendere degli addobbi natalizi.

In realtà ce ne sono tante di storie legate alla tradizione di adornare gli abeti, i primi esempi risalgono addirittura ai Romani e Greci, che già vedevano nei sempreverdi un simbolo di vita eterna e rinascita.

L’abete - come le altre conifere-  è infatti  un sempreverde, tranne il larice che in inverno perde gli aghi dopo averli fatti diventare di colori fiammeggianti e fiabeschi; la caratteristica che mi  affascina di più è il fatto che sia molto longevo e che possa arrivare ad un’altezza considerevole, se le condizioni lo permettono.

Si resta ogni volta attratti e un po’ intimoriti quando in montagna se ne vedono di così grandi e vetusti, sembrano davvero dei custodi che mettono in soggezione chi osa disturbarli calpestando le loro radici, come se si pestassero i piedi a un vecchio e burbero re; e in effetti un po’ sovrani delle foreste lo sono

Gli aghi sono ricchi di vitamina C, fatti bollire nell’acqua possono salvare la vita di chi si perde nel bosco e deve sopravvivere in condizioni estreme  (beh, non penso che ci succederà mai una cosa del genere, però almeno adesso sappiamo cosa fare!)

In molti sanno che i vìolini migliori sono fatti con abete della val di Fiemme, meno risaputo è il fatto che il gemmoderivato di questo albero sia rimineralizzante (aiuta a fissare il calcio nelle ossa). 

Come tante altre piante e’ balsamico e decongestiona le vie aeree, si può utilizzare per fare un bagno rilassante dopo una intensa attività sportiva, mettendo una manciata di rametti avvolti in una garza di cotone nella vasca con acqua calda. 

L’olio essenziale di abete viene impiegato anche come deodorante naturale, ha proprietà antibatteriche le quali  impediscono la proliferazione di batteri nocivi; in estate aiuta a tenere lontane le zanzare. 

Anche la sua resina ci viene in aiuto: oltre ad avere un profumo spettacolare, è impiegata sotto forma di unguento come disinfettante, per migliorare la circolazione sanguigna  e stimolante per la rigenerazione cutanea. 

Per Natale lasciamo un rametto di abete sulla porta per augurare fortuna e lunga vita, o come centrotavola nelle cene di famiglia e con gli amici (il centrotavola coi rametti freschi purificherà l’ambiente oltre ad essere bello), che da sempre simboleggia la perfezione (grazie alla forma triangolare), la rinascita e la vita eterna!

Abbiamo passato anno intero parlando di alberi  e spero di aver acceso curiosità e senso di rispetto e cura nei loro confronti; forse sarà stato averne parlato in questo anno così particolare che ne ha visti cadere moltissimi abbattuti nelle varie tempeste.
Gli auguri migliori che possiamo fare a noi stessi e agli altri è proprio quello di riprendere ad averne una grande considerazione, visto che senza di loro non faremmo molta strada…il buon proposito per il 2024? Pianta un albero, simbolo di forza e vita!

 

Grazie per aver condiviso con me la saggezza degli alberi in questo 2023: ci siamo radicati maggiormente nel benessere!
Daniela