In vista delle vacanze estive buttiamo l’occhio su due alberi, uno che richiama immediatamente l’ambiente marittimo e l’altro protagonista in montagna.
Parliamo della tamerice comune e del pino mugo.
La tamerice è un arbusto o albero di piccole dimensioni che cresce bene nel clima salmastro marittimo; le foglie hanno un colore verde-grigiastro, il tronco
grigio lucente nella pianta giovane, più brunastro e rugoso in quella matura.
Si possono vedere a ridosso delle spiagge visto che, essendo molto rustiche, riescono a crescere anche nella sabbia. Viene impiegato per le sue capacità di
curare le infezioni e per migliorare il funzionamento di fegato e milza.
In primavera i fiori la ricoprono totalmente, creando un effetto davvero suggestivo…
Se ti piace il mare allora vai sicuramente d’accordo con la tamerice; riesce a crescere e prosperare in prossimità delle spiagge, creando una prima barriera di vegetazione.
È così resistente che le sue radici sopravvivono all’acqua salata, al vento e a lunghi periodi di siccità.
Ad uso alimentare troviamo la tamerice sotto forma di integratore per curare tutti i tipi di anemia, stimola la produzione di globuli rossi e combatte carenza di ferro e
ferritina; aiuta l’assorbimento di minerali quali calcio, magnesio e silicio.
L’integratore a base di tamerice non ha controindicazioni e può essere adatto anche per i bambini.
Il pino mugo più che un albero è un arbusto; vive ad alta quota e chi fa gite in montagna lo può vedere facilmente: con il suo tronco bruno grigiastro e il profumo
balsamico “di montagna”, ci rilassa immediatamente e ci fa apprezzare intensamente il contatto con la natura che nell’arco dell’anno perdiamo a causa del poco tempo libero e della vita
da ufficio.
La sua essenza fa bene in caso di mal di gola, tosse e raffreddore; per via interna si assume versando una goccia di olio essenziale di pino mugo su una zolletta di
zucchero o un cucchiaino di miele.
L’essenza si utilizza per via esterna in caso di reumatismi, ma è ottima anche per profumare gli ambienti domestici e per fare suffumigi per guarire la tosse.
Nel periodo di giugno e luglio potete raccogliere le pigne per farne delle caramelle balsamiche!
È molto semplice: dopo aver raccolto e pulito bene le pigne, si mettono in un barattolo di vetro interamente coperte da zucchero; si lascia il barattolo
alla luce del sole fino alla fine dell’estate, in questo modo lo zucchero estrarrà l’essenza dalle pigne e, sciogliendosi, formerà uno sciroppo che è molto indicato per
curare raffreddore e tosse.
Questo sciroppo è pronto quando aprendo il vasetto sentiremo il buon profumo balsamico, basterà filtrarlo e si potrà usare.
Per fare le caramelle dovremo solo cuocere lo sciroppo a fuoco lento per farlo addensare e versare il composto su un foglio di carta forno o un tagliere di marmo
e poi far raffreddare.
Per avere delle caramelle rotonde e piccole si usa il cucchiaino e si versa a gocce sul piano, il contatto col marmo freddo farà solidificare in fretta il composto, lasciando una
bella forma rotonda.