Dammi il ginkgo!

Cosa sai sugli alberi fossili? 

Alcuni degli alberi che vediamo al giorno d’oggi sono rimasti praticamente immutati nella loro evoluzione; sono alberi che avremmo potuto vedere anche 200 milioni di anni fa! Affascinante...

Fanno parte di questa categoria ad esempio  la metasequoia, alcune felci, la cycas e il ginkgo biloba.

Oggi parliamo proprio del ginkgo biloba.

Viene impiegato nella cosmesi, ad esempio nelle creme per il viso antirughe, ma gli aspetti interessanti non finiscono qui.

È un albero originario dell’Asia, ed è l’unica specie sopravvissuta delle ginkgoaceae; le origini risalgono a 250 milioni di anni fa circa e, per questo, considerata appunto un fossile vivente. Riesce a vivere anche fino a 3 mila anni!

In botanica è considerata una conifera, anche se si presenta come albero a foglie caduche. Facile, anche per i meno esperti, distinguere le piante femminili  da quelle maschili: non ci si può non accorgere dell’odore davvero pessimo delle drupe della pianta femminile! 

Va detto inoltre che lo spettacolo delle foglie in autunno è davvero fiabesco, tutte le foglie, che già di per sè hanno una forma davvero bella, diventano giallo brillante e passeggiare sotto questi alberi sembra di vedere tante patatine cadere e toccare terra!

Le proprietà del ginkgo sono diverse: antinfiammatorie, vasoattive, antiossidanti; è indicato per migliorare la concentrazione, la memoria e l’apprendimento. 

 

In erboristeria gli estratti sono ottenuti dalle foglie della pianta, possiamo utilizzarli sotto forma di estratto secco, estratto fluido, tintura madre o tisana preparata con le foglie secche. 

Un buon metodo del tutto naturale per tenere sotto controllo ad esempio l’ansia, ma anche alcune patologie oculari.

Viste le sue notevoli capacità di migliorare la circolazione sanguigna, viene impiegato anche  sotto forma di integratore, a volte associato ad altre erbe o piante curative, da prendere lontano dai pasti. I benefici si notano dopo circa un mese/ un mese e mezzo, ma dopo i sei mesi si consiglia di interromperne l’assunzione. 

Se vogliamo prepararci una tisana sarà sufficiente mettere in infusione un cucchiaino di foglie in acqua calda, aspettare circa 15 minuti e poi berla, non più di tre o quattro volte al giorno.

La tintura madre si prende un paio di volte al giorno, versando in acqua circa 30 gocce.

Il ginkgo è da escludere in gravidanza e allattamento e per chi soffre di patologie legate alla capacità di coagulazione del sangue.
Il consiglio di ascoltare il parere di un esperto è sempre valido.

Un mix di energia e relax!

In cucina possiamo preparare degli ottimi frullati utilizzando ginkgo biloba in polvere e  frutta a piacere; visto che l’estate si avvicina, prepariamo un frullato fresco energizzante per non farci travolgere dal caldo che spesso ci rende stanchi e senza forze.

Per un frullato ci serve:

• 5 gr di ginkgo in polvere

frutta di stagione (pesche, albicocche, ciliegie, oppure kiwi o ananas)

sciroppo d’acero


Semplicissimo e veloce da preparare: tagliamo la frutta a pezzi (se la frutta è bio non abbiamo bisogno di pelarla, quindi anche più veloce e sicuramente meglio visto che le bucce sono preziose per la fonte di fibre e nutrienti) e mettiamo nel frullatore insieme allo sciroppo d’acero e polvere di ginkgo, frulliamo fino ad ottenere un risultato cremoso e vellutato; possiamo anche congelarlo e poi mangiarlo come sorbetto nei mesi estivi.
Nel caso in cui la frutta fosse molto matura e quindi più dolce, possiamo omettere lo sciroppo d’acero. Ottima soluzione anche per quando ci accorgiamo che la frutta è un po’ troppo matura, invece di buttarla la possiamo recuperare così! 

Questo frullato ricarica di energia, l’aggiunta di ginkgo toglie ansia e stress e ci rinvigorisce quando fa molto caldo.
Alcuni semi di ginkgo che vivevano a Hiroshima sono riusciti a sopravvivere a una bomba atomica e germogliare dopo anni: questo sì che è un esempio di tenacia, forza vitale e voglia di superare gli ostacoli! 

 

P.s. Se vi capita di andare a Perugia,  potrete vedere personalmente alberi di ginkgo germogliati da semi sopravvissuti a Hiroshima; si trovano nella biblioteca San Matteo degli Armeni!