Con l’arrivo della primavera avete voglia di uscire di casa per fare una passeggiata ma vi manca il tempo? Perché non associare due cose insieme, camminare e fare la spesa ad
esempio?!
Certo che si può, in questa stagione i prati riprendono vigore e trovare tante erbe spontanee e buone non è affatto impossibile, anche per chi non è esperto di erboristeria!
Tutti conosciamo l’ortica, abbiamo imparato a conoscerla per starne alla larga da bambini, ma quanto è buona! Questo è il momento giusto per raccoglierla e gustarla a casa, a costo zero tra l’altro.
Armiamoci di guanti e forbici e andiamo a raccoglierla!
L’ortica è una pianta della famiglia delle urticaceae (purtroppo ce ne siamo accorti) ricca di acido folico e ferro, diffusa un po’ ovunque nel mondo, ne esistono ovviamente diverse specie, quella più conosciuta dalle nostre parti è la dioica.
Da sempre viene utilizzata nella medicina popolare per curare diversi disturbi; contiene calcio, potassio e carotenoidi.
L’estratto di ortica è un buon antinfiammatorio e combatte la ritenzione idrica; molto utile in caso di infezione delle vie urinarie e calcoli renali; e che dire dello shampoo all’ortica per combattere la forfora e i capelli grassi?!
I benefici sono davvero molti, in cucina basta immergerla in acqua bollente per qualche minuto per eliminare la peluria che provoca il prurito. Solitamente la aggiungiamo a frittate, ravioli, risotti o un pesto diverso dal solito.
Ci sono altre erbe che possiamo gustare in questo periodo, ad esempio quelli che vengono volgarmente chiamati “carletti” o “sciopeti”, conosciuti anche come strigoli.
Tipici della cucina veneta, contengono una buona quantità di vitamina C, antiossidanti e sali minerali. Sono composti per circa l’89% da acqua, hanno proprietà emollienti, quindi utili per avere la pelle più liscia e morbida. Si possono mangiare anche crudi in insalata oppure semplicemente spadellati come contorno.
Se invece avete voglia di fare un giro in Piemonte e passate per Ivrea, non perdetevi le ajucche!
Protagoniste di diverse sagre (come quella di Quincinetto a giugno) la ajucca o “raponzolo” è un’erba spontanea dai bellissimi fiori azzurri che si possono ammirare tra marzo e
maggio.
Le foglie, dopo una lunga cottura, sono ingrediente principale (insieme a un’altra tipica erba della zona- la bistorta), della famosa zuppa.
Da provare assolutamente è l’ajuccone, un piatto a base di erbe di montagna: ajucche, cicoria, ortica, spinacio selvatico e timo di montagna.
Ultima ma non meno importante è la portulaca. Tornata ultimamente di moda, è una pianta infestante che sicuramente avete visto ovunque in giro, sono sicura che la conoscete benissimo!
Ne esistono ovviamente molti tipi, quella commestibile è la portulaca oleracea e cresce principalmente negli orti e giardini.
È ricca di acidi grassi omega 3, è antibatterica, depurativa e viene utilizzata per dare sollievo contro dolori allo stomaco e fegato.
La possiamo mangiare in insalata, cruda, prediligendo le foglie più giovani e tenere, oppure fritta (come si fa con le foglie di salvia, per intenderci); anche i semi si possono mangiare, aggiunti allo yogurt, budini di riso o cereali.
Per la ricetta di oggi prepariamo la più conosciuta di tutte: l’ortica come ripieno dei ravioli!
Per la pasta uso circa 3 etti di farina (io ho usato la farina 1, ma va bene anche la 0 o quella che abbiamo in casa) ho aggiunto circa 170 ml di acqua e un cucchiaino di sale.
Ho impastato fino a ottenere un panetto di pasta liscia e omogenea, dopodiché ho steso la pasta con un mattarello per avere una sfoglia di circa 1 millimetro.
Per il ripieno ho usato delle foglie di ortica raccolte in giornata e lavate bene con acqua fredda, fatte bollire per circa 7/8 minuti in acqua salata e lasciate sgocciolare per togliere l’acqua in eccesso. La quantità varia a seconda della grandezza delle foglie e di quante ne abbiamo trovate! Diciamo che tre o quattro manciate di foglie sono sufficienti.
Dopo averle lessate in acqua e fatte sgocciolare le ho tritate finemente e mescolate insieme a della ricotta, aggiungendo delle foglie di basilico per dare freschezza; si possono aggiungere anche spezie a piacere, come sempre la fantasia personale è un ingrediente importante!
Preparato il ripieno e messo da parte, ho iniziato a formare i ravioli: con un coppapasta (o un bicchiere, quello che abbiamo a portata di mano) ho fatto dei cerchi e ho messo un cucchiaino di ripieno al centro.
Con queste quantità se ne ottengono circa 35/40. Io ho chiuso i ravioli in modo simile a quelli cinesi ma ovviamente si possono chiudere in mille modi diversi. Importante è la cottura: messi in padella con un filo d’olio e acqua sufficiente per coprire il fondo, li ho fatti cuocere per circa 15/20 minuti a fuoco basso con coperchio, controllando frequentemente il livello dell’acqua.
Li ho conditi semplicemente con mandorle grattugiate, gomasio e olio extravergine d’oliva del Garda, dal sapore intenso e speziato; sono ottimi anche con un sugo di noci o al pesto.
Se avanzano si possono poi scaldare in padella per rendere croccante la pasta e servirli come aperitivo accompagnati a delle salse piccanti.
Anche questa volta abbiamo trovato il modo di mangiare qualcosa di leggero e nutriente, ma soprattutto gustoso e appagante....e bello da vedere!!!
IL MIO CONSIGLIO è quello di coinvolgere sempre tutti i sensi nella preparazione dei piatti: un piatto sano, bello da vedere, buono e profumato, rende il pasto un momento di gioia e soddisfazione, da condividere con chi amiamo!
Daniela